Gara
ridotta a causa della neve: niente arrivo al GPM di Vasòn
RINCO
BOYS SUGLI SCUDI
ALLA RAMPIBIKE "IN TONO
MINORE". SPETTACOLARE IL
TRENINO DEL BRIAMASCO !
Trento, 30/04/2006. 7 atleti negli ultimi 7 posti della classifica assoluta. In questi pochi dati è sintetizzata la gara (?) dei Rinco Boys, iscritti alla temibile Rampibike con l'intenzione di fare una scampagnata e con l'unico obiettivo di arrivare allo stadio Briamasco di Trento e tagliare il traguardo tutti insieme. Obiettivo raggiunto, con i soli Kanoista e Brücke che - giustamente, visto il loro stato di forma - hanno corso per davvero e gli altri 7 a fare una vera e propria gita, seguiti per tutto il percorso dalle moto (o dal furgone ) scopa. E alla fine, come da programma, quell'ingresso trionfale nel Briamasco ormai semi-deserto, tutti insieme sventolando la bandiera, con le moto che suonavano festosamente i clacson e la poca gente presente che liberava uno spontaneo e caloroso applauso. Grande prova anche dell'ospite Franco (ormai un habituè) che è sceso sotto le due ore, ma soprattutto di Taverna jr., ovvero Mirko, figlio del Nonno dei Rinco, Alvaro Taverna, non iscritto alla gara solo per l'età (13 anni) inferiore al limite ammesso dal regolamento e che ha percorso il tracciato sempre davanti al padre (aspettandolo pure in salita!) ed arrivando a Trento fresco come una rosa! Insomma, le basi per un futuro lungo e radioso del nostro Club sono ormai poste se già i figli scalpitano, prima ancora che i padri appendano la bici al chiodo!
Il percorso
La partenza, inizialmente prevista per le ore 10,30, è stata posticipata alle
11,00 per consentire agli organizzatori, ancora in sopralluogo nella parte alta
del tracciato, di ispezionare l'intero percorso e valutarne la percorribilità.
Alla fine, a causa della nevicata della notte, è stato deciso di tagliare una
consistente fetta di gara (15 km, segnati con puntini gialli nella cartina sottoriportata): in pratica tutta la salita da Malga Mezavia alla Conca delle
Viote e poi al GPM (●) di Vasòn e, di conseguenza,
anche la discesa lungo le piste da sci (sulle quali si poteva ancora sciare!)
fino a Vaneze. Da Mezavia, invece, si è scesi a Prà della Fava lungo il sentiero
della Selva (nella cartina segnato in verde), per poi innestarsi nuovamente nel
percorso originale. Insomma, a causa (o grazie, secondo i punti di vista) della
neve, il "mostro" Rampibike, coi suoi 44 km e oltre 1600 metri di dislivello è
diventato un topolino, con soli 27 km di tracciato e un migliaio di metri di
dislivello.
La
cronaca
Il lungo serpentone di biker ha mosso
le prime pedalate nell'inconsueto ed affascinante scenario di via Belenzani, nel
cuore della Trento medievale, con il Duomo e la Fontana del Nettuno sullo
sfondo. Dopo un paio di chilometri di passerella dietro alla safety car,
tra la folla assiepata sui marciapiedi, a Piedicastello è stato dato il via
libera e subito gli agonisti hanno aggredito la salita verso Sardagna. Con più
calma, invece, e dietro a tutti, il trenino dei Rinco affrontava sbuffando le prime rampe,
con le sole moto scopa alle spalle, seguite da un serpentone di auto rallentate dai vigili
urbani. Nel frattempo, l'ospite Franco, il Kanoista e Brücke erano partiti in
quarta per fare la gara nel vero senso della parola. I tre giungeranno al
traguardo
di Trento con un vantaggio sugli altri soci che nemmeno Fausto Coppi riusciva a
registrare. Franco sotto le due ore (1.52.34), Kanoista e Brücke di qualche minuto sopra
(2.03.44 e 2.09.45, rispettivamente),
mentre gli altri 7 sarebbero poi arrivati quando il cronometro aveva
abbondantemente superato la terza ora di gara. Dopo Sardagna, in località 7
tornanti, veniva affrontato il primo tratto sterrato, con un sentiero abbastanza
ripido che sbuca sulla strada interpoderale che conduce a Maso Camponcino e di
qui, attraverso i boschi, sulla provinciale che sale verso il Bondone dal lato
di Sopramonte. Ogni tanto il gruppo si sgranava, con Frà, Taverna e Panzella che
ogni tanto perdevano contatto, per poi rientrare in gruppo quando i battistrada
si fermavano ad attendere i compagni. Al ristoro di malga Brigolina (ristoro
abbastanza scarso, per la verità, e non per la tarda ora di arrivo dei nostri,
perchè anche chi è transitato molto prima si è lamentato, n.d.r.) i 7 Rinco
facevano subito comunella con i simpaticissimi alpini e sbafavano quasi tutto
quello che c'era (ottime le arance, molto dolci e succose, n.d.r.) per poi
ripartire con calma verso Mezavia. Dopo il salitone che giunge ai prati di
Mezavia, infatti, per i motivi sopra citati, anzichè proseguire la salita verso
le Viote, si imboccava il sentiero della Selva, addentrandosi nel bosco (sennò
che sentiero della Selva sarebbe?) e portandosi - con diversi tratti in
saliscendi - verso Prà della Fava. In questo tratto la neve caduta nella notte
era ancora presente sui bordi della pista (quella in mezzo alla stradina era
invece stata sciolta dai 700 biker circa transitati prima dei Rinco, n.d.r.) e
quella depositata sui rami degli alberi cominciava a sciogliersi a causa del
sole e a cadere in testa agli sventurati Rinco, che già ne avevano piene le
balle del fango per terra! In fondo a questo tratto di discesa, i 7 nostri eroi
erano delle maschere di fango, Frà in particolare, visto che lui, quando va in
discesa, non sta certo a guardare le pozzanghere: imposta la traiettoria e via,
quel che c'è per strada, c'è! A Prà della Fava - nei pressi del ristoro volante
(ormai in smobilitazione) - il gruppo veniva ricompattato per affrontare
l'ulteriore discesa verso Candriai, stavolta su asfalto. Dopo aver raggiunto
Candriai, è iniziato il tratto più tecnico dell'intera gara: il temibile
sentiero dei castagni.
Quasi
4 km in single track, interamente snodati nel castagneto sopra Sardagna, con
continui tornanti stretti, il fondo pieno di fango, radici, pietre e foglie
secche impastate con l'acqua della pioggia. Qui i Rinco, a parte Frà che dovendo
arrivare a Trento con meno di un'ora di distacco dal Kanoista per non perdere
una scommessa si è lanciato come un caccia, hanno sfoderato una prudenza
olimpica, scendendo dalla bici ogni qualvolta l'ostacolo si rivelava "roba da
biker" e non "roba da Rinco". Così, consumando un po' più del lecito le
pastiglie dei freni, il trenino giungeva a nord dell'abitato di Sardagna, per
poi buttarsi nuovamente in discesa verso Trento. A Cà dei Gai, però, poco sopra
Piedicastello, la ruota anteriore della bike presidenziale emetteva il classico
sibilo dell'aria che fuoriesce dalla camera d'aria! Incredibile, dopo ben 4 km
sopra le pietre e i rami degli alberi, il Presidente forava in un tratto
asfaltato! Altri 15 minuti per cambiare la camera d'aria, con l'assistenza del
fido Taverna, e poi, finalmente, via di nuovo, a completare la discesa verso la
città. Alla rotonda di Piedicastello si univa alla comitiva anche Frà, che nel
frattempo era giunto al traguardo del Briamasco, aveva vinto la scommessa col
Kanoista ("solo" 59' e 31'' di ritardo, quindi meno di un'ora!) ed era tornato
indietro per inserirsi nel trenino. L'ingresso nello stadio è stato esilarante:
un deserto assoluto, con i Rinco Boys che sventolando la bandiera ed urlando
come degli assatanati completavano il giro di pista, mentre i motociclisti alle
loro spalle sottolineavano il momento con un concerto di clacson. La rumorosa
comitiva attirava subito l'attenzione dei pochi presenti a bordo pista e
immediato scattava uno spontaneo e caloroso applauso, accompagnato da qualche
urlo "Bravi, bravi!". Insomma, un vero momento di gloria, perchè come diceva uno
tanti anni fa, "Gli ultimi saranno i primi".
La
classifica
Come anticipato in precedenza, solo Franco, Kanoista e Brücke hanno fatto la
gara, mentre gli altri 7 sono andati a passeggio. Tra loro c'era chi avrebbe
potuto ottenere un responso cronometrico migliore, avendo la gamba per salire ad
un ritmo più elevato di quello del trenino, ma gli accordi sono accordi: si era
deciso di salire tutti insieme e così è stato. Franco ha fatto la solita grande
gara, ad oltre 14 km/h di media, scendendo abbondantemente sotto le due ore ed
ottenendo il 545° posto assoluto (su 692), 23° (su 52) tra gli
escursionisti. Alle sue spalle il Kanoista, di poco sopra le due ore, con il
624° posto assoluto (su 692) e 123° (su 133) tra gli agonisti M3. Poi Brücke,
con il 65° posto assoluto (su 692), 39° (su 52) tra gli escursionisti. A
chiudere la graduatoria gli altri 7.
Pos. Rinco | Pos. assoluta | Cat. | Nome | Tempo |
1 | 545 | Esc. | Franco | 1.52.34 |
2 | 624 | M3 | Kanoista | 2.03.44 |
3 | 655 | Esc. | Brücke | 2.09.45 |
4 | 686 | Esc. | Frà | 3.03.13 |
5 | 687 | Esc. | Presidente | 3.22.35 |
6 | 688 | Esc. | Gigi | 3.22.36 |
7 | 689 | Esc. | Panzella | 3.22.37 |
8 | 690 | Esc. | Big Bobby | 3.22.38 |
9 | 691 | Esc. | Cecchi Paone | 3.22.40 |
10 | 692 | Esc. | Taverna | 3.22.42 |
IMMAGINI
Il Bondone come si presentava al mattino visto da
Trento.
La neve (caduta nella notte) arriva fino al limite dei 1000 metri
Il gruppo dei Rinco posa con la montagna da
scalare sullo sfondo
Prima di raggiungere la zona di partenza, si
scarica la tensione
Il meraviglioso manubrio al potassio inventato da
Panzella. Per prenotazioni chiamare il nr. 800 696969
Altra foto di gruppo, stavolta nello scenario
medievale di Piazza Duomo
Gigi e Big Bobby in via Belenzani, attendono il
via. Sullo sfondo, il Duomo
Taverna Sr. e Jr. scrutano l'orizzonte:
quando si parte?
Il lungo serpentone di bikers che attende il via
della Rampibike
Sulle prime rampe verso Sardagna, Frà, Taverna e
Panzella chiudono solitari la comitiva
Emblematica immagine: dopo nemmeno 5 km di gara i
Rinco Boys chiudono la corsa, seguiti dalle moto
scopa (pettorina gialla) e dalla colonna di auto dirette a Sardagna, incolonnate
dietro ai 7 bikers
Al ristoro di Malga Brigolina si fa festa.
Più su, invece, si trova ancora la neve e un
fondo sempre più fangoso
A Prà della Fava, dopo la discesa nel bosco, i
Rinco sono una maschera di fango
Panzella sfreccia sul sentiero dei Castagni, alle
porte di Sardagna
Dopo l'arrivo, Dorty (assente per infortunio) si
complimenta con il Presidente
Il gruppo al completo posa nello stadio dopo
l'arrivo
Frà, affamato come un lupo, non toglie nemmeno
casco e zaino e si getta sulla pasta asciutta!